Continuano i tempi bui per la frutta di stagione: nonostante l’agognato caldo sia arrivato, è ancora presto – e anzi, le ciliegie, fragole, albicoccheche hanno assorbito tanta umidità nelle settimane passate, oggi non si giovano del caldo e se possibile tendono perfino a “cuocersi” sulla pianta. Annata storta, purtroppo: è difficile trovare prodotti buoni e soprattutto a prezzi decenti. Anche la stagione delle pesche si profila non entusiasmante, se non drammatica com’è già avvenuto per i prodotti succitati.
Oggi non c’è un prodotto per cui si crei quel perfetto connubio tra stagionalità, convenienza, sostenibilità delle coltivazioni e qualità. Manca sempre una di queste caratteristiche e quindi dovremo accontentarci. Tra i prodotti più “indicati” possiamo menzionare i primi pomodori da insalata, prodotti anche al Nord (anche se qui in serre riscaldate, non il massimo della sostenibilità) e tutto sommato a buon prezzo e di buona qualità. Cercate un buon pomodoro cuore di bue, soprattutto al Centro e al Sud, dove le serre servono più che altro come riparo dalla pioggia e non per “pompare” le coltivazioni. Ortaggi che invece possono andar bene in ogni territorio, e facendo la media fra tutte le caratteristiche sono tra i migliori in questo momento, sono i fagiolini. Abbiamo soltanto quelli raccolti a mano (le estese coltivazioni meccanizzate patiscono l’umidità e non verrà fuori un gran prodotto da lì), da appezzamenti piccoli e medi. Sono buoni, di facile reperibilità, ma l’unico “difetto” è il prezzo, ancora un po’ alto: tra i 6 e gli 8 euro al chilo per i più “fini” e tra i 3 e i 5 per i meno teneri. Se li trovate a un prezzo più basso saranno anche questi raccolti a mano, ma quasi certamente in Marocco, dove la manodopera costa un’inezia rispetto a quella che si paga in Italia. Per quanto riguarda i nazionali sarà abbastanza difficile prendere cantonate: la qualità si paga ma in questi casi è effettiva. Allora affrontiamo i primi caldi con una fresca insalata di fagiolini e pomodori cuore di bue, ben condita, magari arricchita da qualche gustosa erba aromatica raccolta direttamente dal nostro balcone. Se vi siate dimenticati di allestirlo non è troppo tardi: comprate le piantine già sviluppate e trapiantatele. Tanto più al Nord, dove il peggio dal punto di vista meteo sembra passato e probabilmente non perderete tutto sotto una grandinata (com’è successo giorni fa a chi scrive).
da http://www.slowfood.it/
Carlo Bogliotti
c.bogliotti@slowfood.it
La Stampa del 28 maggio 2016